Lo Squalo Vincenzo Nibali conquista Sanremo!

Vincenzo Nibali conquista Sanremo!

Il 17/03/2018, per un appassionato di ciclismo, è una delle date più attese della stagione; è il giorno della prima classica momumento del 2018: la “Milano-Sanremo”.

La “Classicissima” è una gara che ogni anno si rivela imprevedibile. Sulla carta dovrebbe essere una classica per velocisti ma non sempre è così.

Sin dai giorni precedenti il meteo prevedeva una Milano-Sanremo sotto l’acqua e sabato mattina si è fatta trovare pronta, sulla linea di partenza, una pioggia intensa che ha accompagnato la corsa per più della metà del percorso.

I primi 260 km di gara sono stati caratterizzati da una fuga composta dai nove ciclisti. Ai meno 30 dal traguardo è iniziata la bagarre da parte delle squadre dei favoriti di giornata Peter Sagan e Michal Kwiatkowski ben posizionati all’inizio del gruppo così come i migliori  velocisti presenti ad eccezione di Kittel attardato sin da Capo Mele.

L’azione decisiva è arrivata quando mancavano circa 6,5 km dal traguardo dove Vincenzo Nibali ha attaccato con un accellerazione che ha permesso di staccarsi dalla ruota il campione lituano Krists Neilands. Lo Squalo giunto sul Poggio in solitaria, con un vantaggio di circa 15 secondi, si é lanciato in una corsa sfrenata verso il traguardo senza voltarsi indietro. Una azione al cardiopalma che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli italiani fino ai 50 metri dal traguardo finale. Vincenzo Nibali nelle ultime frazioni di gara non era da solo a metterci cuore e pedalate; a pedalare con lui, colpo su colpo, c’erano le ali di folla incitante e tutti i tifosi incollati davanti il televisore. Un’azione da incorniciare in una delle gare meno adatte alle sue caratteristiche!

A nulla è valso il tentativo di inseguimento di Matteo Trentin prima e delle squadre dei velocisti poi; la 109esima Milano-Sanremo aveva già un vincitore: Vincenzo Nibali! La Classicissima torna in Italia dopo l’ultima vittoria, risalente al 2006, ad opera di Filippo Pozzato.

Fonte Foto: Comunicato stampa RCS Sport -LaPresse – Spada / Ferrari / Alpozzi

 

Vincenzo Nibali, lo Squalo dello Stretto, con questa vittoria entra nell'”Olimpo del Ciclismo”  non solo italiano ma mondiale. Sono stati solo due mostri sacri Eddy Merckx e Felice Gimondi a vincere tutti e tre i grandi giri (Giro d’Italia, Tour de France,  Vuelta) e le classiche monumento (Giro di Lombardia e Milano-Sanremo).

Seguo Vincenzo sin da quando era juniores spinto dalla curiosità per come un mio coetano, ma soprattutto conterraneo, stava raggiungendo traguardi importanti in uno sport, come il ciclismo su strada,  poco considerato in Sicilia. Già da allora non avevo dubbi che sarebbe diventato un Campione. Azioni come le sue sono quelle che ti fanno innamorare di questo sport, sono quelle che ti fanno pensare al ciclismo di altri tempi, sono quelle che ti fanno entrare “per sempre” nel cuore dei tifosi; sono quelle che ti fanno diventare una “leggenda”!

Le dichiarazioni

Vincenzo Nibali, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Devo ringraziare la squadra che ha corso alla perfezione. Sono riuscito a rimanere coperto in gruppo con Colbrelli, tenendo la situazione sotto controllo. Ho attaccato e quando dalla macchina mi hanno detto che avevo 20 secondi mi sono sorpreso e ho tirato a tutta. Quando mi sono girato mi sono reso conto che i velocisti non mi avrebbero ripreso. È bellissimo ma non riesco ancora a valutare se sia la più bella vittoria della mia carriera“.

Ha proseguito poi in conferenza stampa: “In realtà ancora non capisco bene cosa sia successo, perché è tutto così inaspettato. È stato incredibile. Quando il campione lettone Neilands ha attaccato, mi ha chiesto di collaborare. La squadra stava lavorando per Colbrelli che era in gran forma, ma ho visto che Neilands era forte e quando ho visto che avevamo un distacco di 20 secondi, ho deciso di continuare quell’attacco. Nella parte superiore del Poggio, dove la pendenza è un po’ più alta, ho accelerato e poi ho proseguito. I 2 km finali sono stati interminabili.
Prima della gara avevo due punti chiave in mente: dapprima la Cipressa, perché se ci fosse stato un attacco con 6, 7 o addirittura 9 corridori, avrei provato a entrare ma senza spingere. Poi c’era il Poggio, il posto più pericoloso, dove era probabile un attacco di Kwiatkowski, Van Avermaet o Sagan. Ero ben posizionato nel gruppo dietro Mohoric, in attesa che qualcuno si muovesse e che reagisse. Negli ultimi 50 metri sapevo di aver vinto. Potevo vedere il traguardo davanti a me e ho fatto in modo di assaporare la vittoria.
Con Peter Sagan sono molto amico. Gli ho detto, “Cosa fai, aspetti la volata?” Non mi ha risposto. Il mio ruolo oggi era di stopper per Colbrelli. Volevo capire cosa stava facendo Peter. Un corridore come me deve arrivare da solo. In passato ho imparato che, se finisco con Alaphilippe, Kwiatkowski o Gilbert, finisco dietro.
Ho avuto molto sangue freddo nelle mie decisioni. L’attacco è stata un’ottima mossa, ho usato la testa ma anche il cuore perché per arrivare da solo al traguardo dopo tutti quei chilometri e dopo tutta la pioggia, avevo bisogno di molta determinazione.
Mi sentivo in ritardo nella preparazione per la Sanremo, ma durante la Tirreno-Adriatico la mia forma è cresciuta e mi mancava solo il guizzo finale. Sono tornato a casa e mi sono riposato, poi sono venuto in questa Milano-Sanremo in ottime condizioni, l’ho realizzato solo durante la gara. Ho finito la scorsa stagione vincendo Il Lombardia e ho iniziato questa stagione con la Milano-Sanremo. Le gare di un giorno sono speciali per me. Forse la Milano-Sanremo è stata quella che meno mi aspettavo di vincere perché non è la più adatta alle mie caratteristiche. In passato ho attaccato sul Poggio e sono andato sul podio, ma sono sempre stato battuto da chi ha un finale più veloce del mio. Oggi ho vinto e sono molto felice“.

 

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Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

Pubblicato da solialcomando

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

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