Giro d’Italia 2019 parte 2

In questa seconda settimana di Giro abbiamo assistito ad un po’ di brio che ha spezzato la monotonia delle tappe iniziali.

10a Tappa

Il Giro 2019 riparte da Ravenna con la 10a tappa completamente pianeggiante fino a Modena. A vincere è stato il francese Arnaud Démare che ha raccolto la prima vittoria stagionale e la prima al Giro d’Italia. A farne le spese è ancora Elia Viviani secondo. Sul gradino più basso del podio Rudiger Selig. Bruttissima caduta nel finale per Pascal Ackermann e Matteo Moschetti. A farne le spese è l’italiano che sarà costretto ad abbandonare il Giro a causa dei traumi dovuti alla caduta.

11a Tappa

L’undicesima tappa con arrivo a Novi Ligure, omaggio a Girardengo e Coppi, è stata vinta da Caleb Ewan che, con una volata in rimonta, ha battuto Elia Viviani e Pascal Ackermann. Già in conferenza stampa sia l’australiano che Viviani annunciano il loro ritiro.

Siamo alle solite! Terminate le chanche per i velocisti arriva il saluto di massa. Se fossi l’organizzazione inserirei frazioni intermedie per velocisti nell’arco di tutte e tre le settimane di gara e non concentrate nella parte iniziale.

12a Tappa

La storica Cuneo – Pinerolo ha visto giungere al traguardo la fuga. La vittoria va a Cesare Benedetti che coglie la sua prima vittoria da professionista (2009). Il trentino batte sul traguardo Damiano Caruso e Eddy Dunbar. Nella UAE Team Emirates cambio di guardia per la Maglia Rosa. Grazie alla fuga di oggi è Jan Polac il nuovo leader della classifica generale.
Domani primo arrivo in salita di questa edizione sull’inedita salita del lago Serrù.

13a Tappa

Ilnur Zakarin sfrutta al massimo il suo tentativo di salvare il suo Giro e centra l’attacco perfetto che gli permette di conquistare la vittoria di tappa e di recuperare qualcosa nella classifica generale. Per il russo seconda vittoria al Giro d’Italia e torna alla vittoria dopo due anni d’astinenza. Nibali e Roglic si controllano a vicenda con punzecchiamenti da parte del siciliano nel post-tappa. Polanc resiste e mantiene la rosa. Crollo per Simon Yates.

 

 
14a Tappa

Nella frazione aostana dove tutti si attendevano uno scossone in classifica gerale è stato l’ecuadoregno Richard Charapaz a fare il colpaccio. Mentre Nibali e Roglic continuavano con i loro tatticismi indirizzati ad un reciproco controllo è stato Carapaz a scattare sulle rampe del “Colle San Carlo” e con una fuga di 30 km è riuscito a portare a casa il bottino pieno: tappa e Maglia Rosa. Al secondo posto ha chiuso Simon Yates che ha tentato una prova d’orgoglio vista la disfatta del giorno precedente.

15a Tappa

In questa tappa ho avuto modo di respirare dal vivo l’aria del Giro. Un aneddoto mi lega alla vittoria di tappa. Mentre ero in viaggio in direzione Como scorgo un aquila nel cielo. Vista la giornata ciclistica il mio primo pensiero va all’Aquila di Filottrano (ndr Michele Scarponi) e penso: “Chissà… e se oggi vincesse un Astana?“.  Mi posiziono nei pressi della linea di arrivo ed appena accendono il maxi schermo vedo in fuga Mattia Cattaneo dell’Androni Sidermec e Dario Cataldo dell’Astana. Noto un cospicuo vantaggio e, conoscendo le caratteristiche dei due, penso che la vittoria per Cataldo non sarebbe stata così tanto una follia. Dopo lo scollinamento del Civiglio da parte degli uomini in fuga e visualizzato il loro vantaggio ho la certezza che si giocheranno la tappa. Dalle retrovia scatta Vincenzo Nibali seguito solo dalla Maglia Rosa. Roglic non riesce a replicare. In discesa lo sloveno cerca di recuperare il distacco ma va dritto in una curva e si scontra contro il guard rail. Lo sloveno accuserà un ritardo di 40″ sui diretti avversari Carapaz e Nibali. Lo Squalo si conferma il dominatore di queste strade ed è stato protagonista anche oggi (2 Lombardia per lui). Roglic è stato protagonista in negativo in più occasioni: prima rompe il cambio ed é costretto ad utilizzare la bici del compagni di squadra (l’ammiraglia, in un momento saliente della corsa, non era in coda al gruppo perchè il direttore sportivo doveva espletare un bisogno fisiologico), poi “bidon collè” di sei secondi da parte dell’ammiraglia (ci sono state squalifiche per molto meno) che nel frattempo aveva recuperato posizioni ed infine caduta in discesa.

Punto della situazione

Se nel post relativo alla prima parte di Giro l’uomo da battere era Primoz Roglic dopo la seconda settimana di gara il testimone passa all’ecuadoregno Richard Carapaz. La nuova Maglia Rosa ha un discreto vantaggio su Roglic e Nibali che cercherà di conservare sfruttando il suo ottimo stato di forma e il lavoro di “catenaccio” della squadra (specialista in queste tipologie di lavori).

La tappa clou del Giro 102 sarà orfana del Gavia ed avrà un nuovo tracciato che non sarà all’altezza dell’originale. Ciò non aiuterà chi aveva programmato la propria preparazione in vista della terza settimana.

Al nostro Vincenzo Nibali non rimane che attaccare per colmare il gap accumulato tra le cronometro e i tatticismi di controllo su Roglic.

A noi non resta che goderci il rush finale.

Stay tuned

Luigi

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

Pubblicato da solialcomando

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

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