Chris Froome risorge nell’Inferno dello Zoncolan – Giro d’Italia 2018

Quando si sente pronunciare “Zoncolan” si pensa subito ad una salita impossibile, un’ascesa da impresa storica ed anche oggi é accaduto qualcosa di storico, quasi mitologico, il “chiaccherato” Chris Froome (Team Sky) è risorto dalle sue ceneri (come l’Araba Fenice) ed ha vinto la 14a tappa del Giro d’Italia 2018 da San Vito al Tagliamento al Monte Zoncolan (186 km – 4.300 m di dislivello).

Ma andiamo per gradi… Questa mattina, sin sulla linea di partenza, si potevano incrociare gli sguardi tesi e preoccupati dei corridori proiettati con il pensiero sulle asperità di giornata soprattuto l’ultima.

 

“Qui si va sulla salita dolente, qui si va nell’eterno dolore”  

(cit. cartello posto su un muro all’inizio della salita sullo Zoncolan da Ovaro)

Sono stati diversi i tentativi di uscire dal gruppo ma quello definitivo va in porto solamente agli inizi del primo GPM di giornata “Monte di Ragogna“. La fuga è inizialmente composta da: Valerio Conti e Pedersen raggiunti da Montaguti, Didier, Mosca, Gavazzi e Barbin; il gruppo, guidato dalla squadra della Maglia Rosa, li lascerà a “bagnomaria” con circa 4′ di vantaggio.

Sulle asperità del “Passo Duron” perdono contatto Pedersen e Mosca. Ai – 20 km rimangono solo Conti e Barbin con solo 1′ di vantaggio. All’inzio della salità dello Zoncolan davanti rimane il solo Valerio Conti con pochissimi secondi di vantaggio; dal gruppo esce Igor Anton (che sullo Zoncolan ha vinto nel 2011) che lo raggiunge e supera ai -7 km. L’azione dello spagnolo si spegne però quando dal gruppo Maglia Rosa i big iniziano ad alzare il ritmo. Il gruppetto di italiani formato da Aru, Formolo e Ciccone non riesce più a seguire il passo dei migliori e perdendo metri preziosi (siamo solo ai -6 km dal traguardo).

Wout Poels fa un lavoro egregio finché, ai – 4,3 km, Chris Froome rilancia con la sua “frullatina” seguito solamente dalla Maglia Rosa Simon Yates, Pozzovivo e Lopez; nulla da fare per la Maglia Bianca Carapaz e Woods che non riescono a tenere il ritmo. Dumoulin e Pinot cercano di limitare i danni proseguendo con il loro passo. Dopo neanche 200 metri altra accellerata di Chris Froome che fa il vuoto e prova ad involarsi, in solitaria, verso il traguardo. Quando mancano 3,1 km Simon Yates cambia il suo ritmo e si lancia, in solitaria, verso il connazionale. Assistiamo ad una splendida azione (rara da vedere nel ciclismo moderno) della Maglia Rosa che ci lascia con il fiato sospeso fino agli ultimi metri di corsa; peccato per Yates…  il britannico non riuscirà nell’impresa chiudendo con soli 6’’ di ritardo.  Completa il podio di giornata un “grande” Domenico Pozzovivo giunto a 23″.

Simon Yates rafforza il suo primato in Maglia Rosa mentre la classifica generale registra numerosi cambiamenti: Domenico Pozzovivo con il terzo posto di oggi sale anche sul gradino più basso del podio della generale; Tom Dumoulin accumula 37″ di ritardo, Thibaut Pinot  perde una posizione e scende al quarto posto, Chris Froome recupera sette posizioni adesso è quinto, Lopez recupera 5 posizioni agguantando la sesta piazza; chiude con un altro significativo ritardo Fabio Aru 2’23” e perde la top ten (13° posto). Lopez é la nuova Maglia Bianca.

Questa è la prima vittoria al Giro per Chris Froome: il britannico adesso ha vinto almeno una frazione in tutti e tre i grandi Giri (1 al Giro; 7 al Tour; 5 alla Vuelta) per lui è anche la prima vittoria stagionale.

 RISULTATO FINALE
1 – Chris Froome (Team Sky) – 186 km in 5h25’31”, media 34,238 km/h
2 – Simon Yates (Mitchelton – Scott) a 6″
3 – Domenico Pozzovivo (Bahrain – Merida) a 23″

Fonte Foto: Comunicato Stampa RCS – LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi

CLASSIFICA GENERALE
1 – Simon Yates (Mitchelton – Scott)
2 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 1’24”
3 – Domenico Pozzovivo (Bahrain – Merida) a 1’37”

Il vincitore di tappa Chris Froome, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “È davvero una sensazione speciale vincere in cima a questa salita. Questa è una montagna monumento. Ho fatto la ricognizione e credevo che ai 4 km dal traguardo fosse il posto giusto per attaccare. Sul traguardo ho visto che Simon Yates era proprio dietro di me. È un sollievo vincere qui“. Ha continuato così in conferenza stampa: “Sono davvero contento per la vittoria di oggi soprattutto dato l’inizio difficile in questo Giro ma voglio essere realistico: sono ancora in ritardo di 3’10”. Ci sono corridori molto forti davanti a me. Simon [Yates] sta facendo un Giro incredibile. Nell’ultimo chilometro ho pensato che mi avrebbe preso, ha più scatto di me, quindi avergli resistito rende questa vittoria speciale. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato in questa prima parte difficile della corsa e hanno tenuto alto il morale. Non mi è mai venuto in mente di ritirarmi dalla gara. Rimarrà una vittoria memorabile in cima allo Zoncolan che è una delle montagne più importanti qui in Italia. Conoscere la salita mi ha aiutato. I tifosi sono stati fantastici. Grazie mille a tutti i tifosi, rendono la corsa ancora più speciale”.

La Maglia Rosa Simon Yates ha dichiarato: “Ho provato a vincere la tappa. Ho dato tutto per provare a riprendere Chris [Froome] ma non ne avevo abbastanza gamba per raggiungerlo. Per quanto riguarda la lotta per la Maglia Rosa è un ottimo risultato questo secondo posto.” Ha continuato così in conferenza stampa: “Sono felice ma non del tutto. Ho provato a vincere la tappa ma non sono riuscito a riprendere Chris [Froome] nel finale, allo stesso tempo ho guadagnato sugli altri avversari della generale. Come previsto i distacchi non sono stati enormi ma sono contento del vantaggio su Tom [Dumoulin] e tutti gli altri. Non ho potuto seguire Froome perchè ha attaccato al momento giusto con un’accelerazione molto forte e il traguardo era ancora lontano. Ho preferito salire con il mio passo anche perchè il distacco non era molto grande. Ho cercato di riprenderlo nel finale ma non ci sono riuscito: va bene così, ho fatto del mio meglio”.

Riepilogo Maglie

Conclusioni di giornata

Questa tappa ha visto la rinascita di Froome, in questo Giro, che per noi però non è un motivo di esaltazione dell’atleta. La causa è semplice da trovare. Troppe ombre oscure causate dal mancato verdetto per la posità riscontrata alla Vuelta del 2017; non vorremmo avere un altro “Caso Contador“!

Ci dispiace per Fabio Aru che non é riuscito a tenere la ruota dei migliori.

Da italiani non ci resta che tifare per il nostro Domenico Pozzovivo per tenere alto il tricolore!

La tappa di domani

Domani 15a frazione da Tolmezzo a Sappada per un totale di 176 km e 4.000 km di dislivello. La tappa Dolomitica di questa edizione di presenta con un continuo saliscendi ad eccezione del falsopiano verso Cortina d’Ampezzo. Si scalano in sequenza i Passi della Mauria, Tre Croci, Sant’Antonio (inedito da questo versante e con pendenze per lunghi tratti superiori al 10%) e Costalissoio, altra salita inedita, breve ma molto ripida.

Dopo la discesa su San Pietro di Cadore lunga risalita del Piave fino a Sappada dove è posto il traguardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli ultimi 10 km sono tutti in salita. Si parte superando una galleria, in parte aperta lateralmente, per poi affrontare alcuni chilometri attorno al 9. Entrando a Sappada la strada spiana nell’ultimo chilometro. Il rettilineo di arrivo misura 450 m.

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

Pubblicato da solialcomando

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

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