Un uomo solo al comando! Impresa epica di Chris Froome nella tappa regina del Giro d’Italia 2018

Chris Froome con un’impresa epica vince la tappa dello Jafferau e conquista la Maglia Rosa.

Potremmo iniziare questo post prendendo in prestito questa frase leggendaria:

” Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è…” (frase pronunciata da Mario Ferretti all’apertura della radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terzultima tappa del Giro d’Italia del 1949)

se non fosse per la spada di Damocle che pende sulle spalle di Chris Froome. L’avevamo già scritto nell’articolo sull’impresa dello “Zoncolan” non vorremmo che queste due imprese che entreranno nella “Storia del Ciclismo” non vengano offuscate nel ripetersi di un altro caso Contador.


Torniamo alla cronaca. La 19a tappa Venaria Reale – Bardonecchia di 185 km si infiamma sull’ascesa alla Cima Coppi di questa edizione il “Colle delle Finestre“. Prende le redini della corsa il Team Sky grazie aI forcing operato da Salvatore Puccio che provoca, sin dall’inizio, una scrematura del gruppo dei big. L’accellarazione del ritmo da parte del Team Sky causa l’annullamento della fuga di giornata. Quando mancano 13 km al GPM (86 km al traguardo) Simon Yates, in Maglia Rosa, accusa i primi segni di cedimento. La squadra di Chris Froome continua con il solito ritmo sfiancante e arrivati sullo sterrato anche Domenico Pozzovivo non riesce a ternere il gruppo dei migliori.

Quando mancano 80 km dall’arrivo Chris Froome prende l’inziativa e attacca con il suo solito “frullare“; nessuno dei diretti avversari tenta l’inseguimento. Operazione kamikaze per il britannico: “vittoria di tappa e podio o crollo definitivo“. Chris Froome sarà il primo a transitare sul GPM, conquistando la Cima Coppi dell’edizione 2018, con 40″ di vantaggio su Dumoulin, Lopez, Pinot e Carapaz; il gruppetto di Pozzovivo accuserà 2’13” di ritardo mentre Simon Yates 11′.

Nella successiva difficile discesa tutti si aspettano un recupero da parte di Dumoulin & C. ma Chris Froome riesce ad aumentare ultieriormente il vantaggio. Continua l’azione del britannico del Team Sky che in vetta al Sestriere (3° GPM di giornata) scollina con un vantaggio di 2’40” su Dumoulin e 4’40” su Domenico Pozzovivo. Nella discesa Chris Froome riesce abilmente a schivare la moto del regolatore di corsa (Marco Velo con alla guida Igor Astarloa) finita a terra.

Quando mancano 34 km all’arrivo la Maglia Rosa virtuale passa dalle spalle di Tom Dumoulin a quelle di Chris Froome ma c’è ancora da scalare lo “Jafferau”.

L’ultima asperita si presenta anch’essa molto dura ma Chris Froome riuscirà a mantenere il vantaggio che lo porterà a conquistare la vittoria di tappa al termina di una fuga solitaria d’altri tempi (ben 80 km). La tappa clou di questa edizione riapre il Giro e consente uno stravolgimento della classifica generale che nessuno si aspettava questa mattina. Chiudono il podio di giornata Richard Carapaz e Thibaut Pinot. Davide Formolo sarà il migliore degli italiani: settimo.

La Maglia Rosa e la Maglia Azzurar sono adesso sulle spalle di Chris Froome, Tom Dumoulin nonostante il ritardo di oggi mantiene la seconda posizione con un ritardo di soli 40″ dal leader. Grazie all’opaca prestazione di Domenico Pozzovivo, precipitato al sesto posto, salgono al terzo posto Thibaut Pinot, al quarto Miguel Angel Lopez e al quinto Richard Carapaz. Crollo definitivo per Simon Yates arrivato al traguardo con 35’42” da Froome; per lui, secondo il nostro modesto parere, non solo un problema di gambe. Fabio Aru si è ritirato nel corso della frazione non rispettando quando promesso qualche giorno fa. Giro da dimenticare per il campione sardo.

Complimenti al Team Sky per come ha pianificato nei minimi dettagli la tappa di oggi; avevano piazzato un uomo del team in ogni punto determinante della gara. Chapeau!

RISULTATO FINALE
1 – Chris Froome (Team Sky) – 185 km in 5h12’26”, media 35,527 km/h
2 – Richard Carapaz (Movistar Team) a 3’00”
3 – Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) a 3’07”
4 – Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) a 3’12”
5 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 3’23”

Fonte Foto: Comunicato Stampa RCS – LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi


CLASSIFICA GENERALE

1 – Chris Froome (Team Sky)
2 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 40″
3 – Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) a 4’17”
4 – Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) a 4’57”
5 – Richard Carapaz (Movistar Team) a 5’44”

Fonte Foto: Comunicato Stampa RCS – LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi

Il vincitore e Il vincitore di tappa e nuova Maglia Rosa Chris Froome, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Non penso di aver mai attaccato a 80 km dal traguardo nella mia carriera, ho corso da solo e sono arrivato fino alla fine. La squadra ha fatto un lavoro fantastico per mettermi in condizione di farlo. Per prima cosa dovevamo sbarazzarci di Simon Yates e poi andare via da Tom Dumoulin. Per passare dal quarto al primo posto non potevo aspettare l’ultima salita. Il Colle delle Finestre era il posto perfetto per attaccare. Le strade sterrate mi ricordano l’Africa. C’è un’altra giornata difficile domani ma le gambe staranno sempre meglio man mano che la gara continua“. Ha continuato così in conferenza stampa: “Ho avuto momenti difficili al Giro ed ho dovuto provare qualcosa di pazzo. Abbiamo preso questa decisione tattica ieri sera anche insieme ai nutrizionisti perché c’è bisogno di una buona strategia nei rifornimenti e su come i ragazzi eseguiranno gli ordini. Ci sono stati molti attacchi nella prima parte della gara. La mia squadra ha mantenuto un ritmo forte sulle Finestre per mettermi nella condizione migliore per attaccare. È fantastico correre così. Questo significa corsa in bicicletta. Se avessi aspettato solo l’ultima salita non avrei dato tre minuti e preso la Maglia Rosa. Conoscevo le Finestre molto bene da quando mi sono allenato qui l’anno scorso. Sapevo come gestirmi. Era un rischio calcolato. Avevo deciso che se fossi stato in un gruppo non numeroso e se gli altri capitani non avessero avuto gregari avrei attaccato perché i contendenti alla Generale avrebbero dovuto sostenere il mio stesso tipo di sforzo. Controllavo costantemente i distacchi dalle moto e via radio. Quello che non sapevo era se Tom Dumoulin avesse ancora delle buone gambe ma ho avuto la sensazione che tutti fossero al limite. Oggi è stato ciclismo puro e selvaggio. Chapeau ai tifosi italiani perché trasmettono una passione unica”.

Fabio Aru ha così commentato il suo ritiro: “Avevo detto che avrei valutato giorno per giorno le mie sensazioni, propriò perché sentivo di vivere qualcosa di anomalo della mia vita sportiva.
Ho provato a reagire, onorare la maglia che indosso, esaltare i tifosi e la Corsa Rosa, ma non ce l’ho fatta. Sono fortemente dispiaciuto per tutto questo, per la mia squadra, per gli sponsor che rappresento, per la mia famiglia, ma non aveva più senso andare avanti. Non faccio drammi, questo è lo sport e forse, anche se mi costa dirlo in questo momento, questo è il suo bello. Cercherò di azzerare il tutto e di capire assieme alla squadra cosa sia successo, poi ripartirò pensando al resto della stagione, perché è questo che si deve fare nelle difficoltà“.

Riepilogo Maglie

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale,  Chris Froome (Team Sky)
  • Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, Elia Viviani (Quick-Step Floors)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna,- Chris Froome (Team Sky)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani,  Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team)

La tappa di domani

Domani 20a tappa da Susa a Cervinia di 214  km e 4.000 metri di dislivello. Il tappone alpino inizierà ufficialmente negli ultimi 90 km  di gara dove si scaleranno tre salite di quasi 20 km ciascuna.
Lungo avvicinamento quasi in costante ascesa da Susa verso Torino e poi attraverso le ondulazioni del Canavese per arrivare alla valle della Dora Riparia. Dalla zona di Ivrea si risale verso la Valle d’Aosta dove sono posti gli ultimi 90 km della tappa.
Si scaleranno il Col Tsecore (16 km con lunghi tratti oltre il 12% negli ultimi 4 km), il Col Saint Pantaléon (16,5 km al 7,2%) e infine la salita di Cervinia di 19 km al 5%.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Gli ultimi chilometri saranno tutti in ascesa. Il tratto più ripido si affronta poco prima e durante l’attraversamento del capoluogo comunale di Valtournenche. Ai 3 km la salita comincia a addolcirsi e dopo i 2.000 m la pendenza media è del 1,4%. Rettilineo di arrivo di 450 m al 4%.
Il Giro è finito? Domani Dumoulin proverà un attacco? Si preannuncia un finale al cardiopalma!

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

Pubblicato da solialcomando

Luigi - Appassionato di ciclismo, cicloamatore “completo” (lento su tutti i fronti: pianura, salita e discesa) e curatore del blog: "Soli al comando".

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